Quant’altro
Nel dicembre del 2003 il glottoteta e scrittore Diego Marani stilò la classifica di parole e espressioni più odiate dai lettori del domenicale de Il Sole 24 Ore.

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Oltre all’abuso del piuttosto che (di cui vi ho parlato qui), in cima alla classifica c’erano altri modismi che all’epoca avevano preso piede nella lingua, e che continuano ancora oggi a essere molto usati.
Quant’altro è uno di questi.
Si tratta di un’espressione usata in chiusura di frase con il valore di eccetera, che potrebbe avere origine dalla semplificazione della formula e/o quant’altro ritenuto necessario, tipica del linguaggio burocratico.
Eccone un esempio trovato in rete a fine 2020 e che ho riadattato:
Oggi tenere i soldi fermi sul conto corrente è poco conveniente. I tassi di interesse sono ai minimi storici e un piccolo capitale di poche migliaia di euro fermo sul proprio conto rischia di diminuire velocemente tra costi di gestione, bolli E QUANT’ALTRO.
Eccone un altro, anche questo trovato online, su un sito che descrive le caratteristiche di alcuni fondi comuni d’investimento:
Le materie prime o commodity sono prodotti allo stato grezzo che vengono trattati sui mercati finanziari. Possono essere oro, petrolio, cereali, succhi d’arancia E QUANT’ALTRO.
Certi tormentoni come piuttosto che con valore avversativo, quant’altro, o anche come assolutamente sì! e assolutamente no!, hanno creato negli anni una specie di lingua plastica, i cui parlanti ricorrono a formule fisse rendendo le narrazioni terribilmente noiose, boriose…ECCETERA.
Ascolta il podcast (voce e musica di Marco Chiappini)
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